Assegno di ricollocazione, patto di ricerca intensiva e Umana

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Assegno di ricollocazione, il primo contratto a Verona

Una 47enne attualmente disoccupata grazie all’Assegno di ricollocazione e all’intermediazione dell’Agenzia Umana ha ricominciato a lavorare dimostrando che la misura funziona

Si chiama Elena, ha 47 anni e lunedì 8 maggio ha ricominciato a lavorare. Nulla di strano se non fosse che nel suo piccolo ha un primato perché si tratta in assoluto della prima assunzione con un contratto a tempo determinato di sei mesi grazie al nuovo assegno di ricollocazione, provvedimento che è partito solo qualche settimana fa in maniera sperimentale su tutto il territorio nazionale e destinato a sostenere la politica del lavoro.

Un paio di mesi fa alla signora è arrivata la lettera ufficiale dell’Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive, e a metà aprile è stata contattata dalla filiale veronese dell’agenzia Umana. Da lì alla ricollocazione lavorativa in un’azienda del veronese il passo è stato breve e soprattutto la dimostrazione concreta che l’Assegno di ricollocazione sta muovendo i primi passi per favorire chi ha perso il lavoro e fatica a ritrovarlo.

In effetti nei mesi scorsi l’Anpal ha inviato circa 30 mila lettere di avviso a disoccupati, quelli che attualmente percepiscono la Naspi da almeno 4 mesi. Sta a loro decidere se aderire o meno alla misura prevista, rivolgendosi quindi alle agenzie di collocamento che sono accreditate sia a livello nazionale che regionale.

In particolare Umana ha destinato 40 professionisti a seguire la gestione dell’assegno di ricollocamento e sono ben 77 su 129 le filiali sparse su tutto il territorio che se ne occupano.

Al momento un centinaio di ex lavoratori, attualmente disoccupati, hanno deciso di appoggiarsi ad Umana per entrare nel programma dell’Assegno di ricollocazione e con una ventina di loro l’agenzia ha già firmato il Pri (Patto di ricerca intensiva) come prevede il provvedimento. Con loro Umana ha lavorato per ipotizzare percorsi personalizzati di reinserimento nel mondo del lavoro attivo.

E come ha spiegato la presidente di Umana, Maria Raffaella Caprioglio, “l’Assegno di ricollocazione è una misura di politiche attive alla quale Umana ha voluto credere e sulla quale stiamo puntando con energia e impegno. Crediamo che il percorso sia, anche in questa fase di attivazione sperimentale, un ulteriore segno di svolta, certamente migliorabile, verso quel passaggio anche culturale che guarda alla tutela dell’occupabilità e non alla tutela dell’occupazione”.

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