Bonus bollette 600 euro

Bonus bollette da 600 euro, cosa c’è di vero? Facciamo chiarezza

I rincari su luce e gas stanno creando grosse difficoltà alle famiglie italiane ma stando a quanto riferito da Massimo Ricci, direttore della Divisione Energia di Arera, il peggio deve ancora arrivare.

Il rappresentante dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha infatti precisato che i prezzi del prossimo trimestre raggiungeranno vette fin qui mai viste. Per questo saranno indispensabili ulteriori interventi da parte del governo per far reggere l’urto ai nuclei familiari italiani e impedire la chiusura di moltissime attività.

In questi giorni sta circolando la voce di un bonus bollette da 600 euro stabilito dal governo: ma è davvero così?

In realtà non proprio. Il bonus esiste, ma riguarda un’agevolazione specifica in materia di welfare aziendale, come specificato nell’articolo 12 del Decreto Aiuti bis.

Per il 2022, infatti, la soglia dei fringe benefit che non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente è pari a 600 euro.

Tra i beni e i servizi esclusi dalla formazione del reddito da lavoro rientrano anche le somme erogate (o rimborsate) dal datore di lavoro per il pagamento delle bollette di luce, gas e acqua.

Consiste in questo, quindi, il bonus bollette da 600 euro: si tratta di una delle misure di welfare aziendale che i datori di lavoro possono riconoscere ai propri dipendenti, che non devono presentare alcuna domanda e non sono sottoposti a requisiti di reddito per ottenere questo sostegno.

Tuttavia, il datore di lavoro non è obbligato a riconoscere questa somma al lavoratore: resta infatti nella libera scelta dell’azienda se concedere il contributo o il rimborso a fronte del caro bollette.

Come spiegato anche da molti esperti, il funzionamento del bonus bollette di 600 euro è il medesimo del bonus benzina da 200 euro, anch’esso erogato dal datore di lavoro ai dipendenti.

Il Decreto Aiuti bis non ha fatto altro che aumentare il valore dei fringe benefit che non concorrono alla formazione del reddito del percettore: tra le somme ammesse al beneficio sono state quindi incluse anche quelle riconosciute per il pagamento delle bollette.

Ma cosa sono esattamente i fringe benefit? Si tratta di contributi che l’azienda può decidere di erogare ai propri dipendenti come “premialità”.

Per il 2022, fino alla soglia di 600 euro non sono previste fiscalità per i beni ceduti e per i servizi prestati al lavoratore: il Decreto Aiuti bis ha aumentato questa soglia, che prima era ferma a 258,23 euro.

Come accennato in precedenza, il datore di lavoro non ha alcun obbligo nell’erogazione di questa misura di sostegno nei confronti dei dipendenti.

Pertanto, il datore di lavoro potrà non riconoscere alcun buono ai propri dipendenti che, conseguentemente, non potranno usufruire del bonus fiscale fino a 600 euro; in alternativa, potrà riconoscere buoni a tutti i lavoratori, per l’importo che riterrà più idoneo elargire.

Come terza ipotesi, il datore di lavoro potrà riconoscere buoni carburanti ad una parte o anche ad uno solo dei propri dipendenti.

La dicitura “bonus bollette” è quindi maggiormente indicata per l’altra misura di sostegno, il bonus sociale sulle bollette, che viene erogato in favore di coloro che hanno una soglia massima di ISEE di 12.000 euro.

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