Come si sospende la naspi

Naspi: cos’è e come funziona la nuova indennità di disoccupazione 

In un contesto economico molto critico come quello di oggi, chi ha un lavoro cerca di tenerselo stretto.

Tuttavia capita, che per un qualunque motivo, arrivi il tanto temuto licenziamento: cosa accade nel momento in cui si perde un posto di lavoro?

Quale sussidio economico puoi chiedere allo Stato?

Tra i numerosi principi risolutori previsti dallo stato vi è la Naspi, ovvero un’indennità mensile di disoccupazione erogata direttamente dall’Istituto di previdenza nazionale. Vediamo insieme come funziona

Naspi: che cos’è?

La Naspi, acronimo di nuova assicurazione sociale per l’impiego, nasce nel 2015 allo scopo di supportare economicamente coloro che hanno perso il posto di lavoro involontariamente.

Tale indennità, la cui cifra cambia in base al reddito e al numero dei componenti familiari, ha alcune caratteristiche che la distinguono da altre misure di simile portata. Come prima cosa presuppone che esista un precedente rapporto di lavoro.

Il che esclude dal novero dei beneficiari , i dipendenti delle pubbliche amministrazioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato o coloro che hanno maturato i requisiti per andare in pensione.

La Naspi viene elargita ogni mese, e dura circa la metà dei mesi di contributi versati negli ultimi quattro anni.

Trattasi comunque di una indennità a cui si ha accesso tramite richiesta INPS, entro 68 giorni (a pena di decadenza del diritto) dal momento in cui l’impiego è venuto meno;

I requisiti per richiedere la NASPI

I soggetti che decidono di fare richiesta all’istituto previdenziale per la Naspi devono possedere i seguenti requisiti:

  • stato di disoccupazione: il richiedente non deve essere dimissionario né deve essere stato licenziato per giusta casa. Deve altresì dichiararsi disponibile a svolgere una nuova attività lavorativa;
  • requisiti contributivi: il richiedente deve vantare a proprio favore almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni di lavoro;
  • requisiti lavorativi: ci vogliono almeno 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

Qualora un soggetto riesca a trovare un nuovo lavoro mentre percepisce questa indennità, deve presentare una domanda attraverso cui chiede la riduzione o la sospensione dell’erogazione della Naspi.

La riduzione (dell’80%) dell’indennità avviene soltanto se il soggetto si auto denuncia entro 30 giorni dall’inizio del nuovo rapporto di lavoro (se così non dovesse essere il trattamento viene sospeso).

Per mantenere viva la Naspi, il nuovo impiego non può produrre un reddito superiore a 8.000 euro (per il lavoro dipendente) e 4.800 euro (per il lavoro autonomo). Inoltre non si può essere nuovamente assunti presso 8l datore di lavoro che ha provocato il licenziamento.

Dunque eccetto le precedenti eccezioni citate, il disoccupato sarà interessato dalla sospensione dell’erogazione.

Come chiedere la riduzione o la sospensione dell’erogazione?

Per comunicare all’Inps l’inizio del nuovo lavoro, si deve presentare una domanda simile a quella posta in essere al momento della presentazione della domanda. Ecco che essa può essere realizzata:

  • personalmente con il proprio pc;
  • con l’aiuto del contact center dell’Inps;
  • per il tramite di un patronato.

Per prima cosa occorre effettuare l’accesso prima al sito ufficiale INPS e poi alla propria pagina (come ben sai per autenticarsi puoi utilizzare il pin rilasciato direttamente dall’ente di previdenza, lo spid ovvero sistema di identità digitale unica, il cie carta di identità elettronica, o la cns carta nazionale dei servizi).

A questo punto ti puoi collegare alla pagina dei Servizi Online, cliccare su Naspi e, di seguito, su Comunicazioni.

Completa il formato con le voci richieste: dati anagrafici, indirizzo di residenza, informazioni relative alla nuova attività lavorativa. Dopo aver controllato di aver scritto tutto invia la comunicazione.

Non dimenticare di salvare la copia della domanda e poi di effettuare almeno una stampa della ricevuta di avvenuta presentazione.

Tal documento può essere utile per successivi controlli o revisioni della propria posizione

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