Guida completa alla Garanzia per l’Attivazione Lavorativa (GAL): tutte le informazioni utili
Cos’è la garanzia per l’attivazione lavorativa? In cosa differisce dalla garanzia per l’inclusione e dalla prestazione di accompagnamento al lavoro? All’interno di questa guida completa troverai tutte le informazioni utili per capire chi ne ha diritto e come fare domanda per ottenerla.
Cos’è la GAL
La Garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL) è una misura di sostegno economico prevista dal sistema di protezione sociale italiano, dedicata alle persone che sono in cerca di occupazione e che non hanno i requisiti per accedere alla Garanzia per l’inclusione (GIL).
A partire dal 2024, la GAL andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza, insieme alla GIL e alla prestazione di accompagnamento al lavoro (PAL). Il suo valore è di 350 euro al mese e può essere richiesta sia da single che da coppie di adulti abili al lavoro.
Nel caso in cui la famiglia sia composta da due adulti occupabili, il secondo percettore prenderà la metà della somma, ossia 175 euro al mese, per un totale nella coppia di 525 euro.
L’obiettivo della GAL è quello di sostenere le persone che si trovano in difficoltà nell’acquisizione di una nuova occupazione, fornendo loro un sostegno economico temporaneo e un percorso personalizzato di ricerca attiva del lavoro. La misura prevede infatti la partecipazione a corsi di formazione e orientamento professionale, colloqui di lavoro e altre attività finalizzate all’inserimento lavorativo.
Importo e durata
La GAL, come abbiamo anticipato, prevede un beneficio economico di 350 euro al mese per 12 mesi, senza possibilità di rinnovo. Questa somma può essere concessa fino a un massimo di due persone appartenenti allo stesso nucleo familiare, a patto che rispettino i limiti ISEE stabiliti dalla legge.
Ma attenzione perché il secondo richiedente all’interno del medesimo nucleo familiare può ricevere un beneficio economico di 175 euro al mese, portando la somma totale erogata alla coppia a non superare i 525 euro mensili.
La GAL verrà erogata attraverso bonifico bancario mensile, ma le modalità precise di distribuzione saranno stabilite successivamente con il Decreto attuativo della misura.
Chi può richiederla
La GAL è un beneficio riservato alle persone tra i 18 e i 59 anni, sia single che in coppia, che si trovano in condizioni di povertà assoluta con un valore ISEE non superiore a 6.000 euro annui.
Questa misura è destinata alle coppie di adulti o ai single che non hanno a carico anziani, disabili o minori e che quindi non possono accedere alla GIL. La garanzia per l’attivazione lavorativa è erogata a un massimo di due persone appartenenti allo stesso nucleo familiare, sempre nel rispetto del limite massimo dell’ISEE.
I requisiti da soddisfare
Vediamo però più nel dettaglio i requisiti necessari per avere accesso al beneficio economico. Innanzitutto è necessario che concorrano congiuntamente i seguenti requisiti:
- Essere cittadino dell’Unione Europea o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente. In alternativa, essere cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolare dello status di protezione internazionale ai sensi del Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 251.
- Avere la residenza in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo.
- Essere residente in Italia al momento della presentazione della domanda.
- Nessun membro del nucleo familiare deve essere il proprietario o avere la piena disponibilità di autoveicoli con una cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli con una cilindrata superiore a 250 cc che sono stati immatricolati per la prima volta nei 36 mesi precedenti la richiesta, ad eccezione dei veicoli che godono di agevolazioni fiscali per le persone con disabilità.
- Nessun componente del nucleo familiare deve essere proprietario o avere la piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto o di aeromobili di qualsiasi tipo.
- Nessun membro del nucleo familiare deve aver subito una misura cautelare personale o di prevenzione o ha subito una condanna definitiva nei 10 anni precedenti la richiesta.
L’iter da seguire per ottenerla
In primo luogo, è necessario sottoscrivere il patto di attivazione digitale, iscrivendosi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL). Questo sistema consente l’interazione tra diverse banche dati e aiuti dell’INPS e delle forze dell’ordine nei controlli.
Successivamente, i nuclei familiari devono aderire ad un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa, definito nell’ambito di uno o più progetti finalizzati a identificare i bisogni del nucleo familiare nel suo complesso e dei singoli componenti.
Questo percorso viene definito nel patto di servizio personalizzato, che può essere coordinato con i percorsi formativi previsti dal Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (Programma GOL), di cui alla Missione M5, componente C1, del Piano nazionale per la ripresa e resilienza PNRR.
Cosa accade dopo aver presentato domanda
Quando i nuclei familiari presentano la domanda per la Garanzia per l’attivazione lavorativa, se risultano beneficiari, saranno convocati dai servizi sociali entro 120 giorni. Durante questa convocazione, sarà necessario sottoscrivere il patto di attivazione digitale e dare avvio al percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.
Una volta sottoscritto il patto di attivazione digitale, i beneficiari dovranno effettuare l’iscrizione presso il nuovo sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL). Questo sistema permette l’interazione tra diverse banche dati e fornisce supporto nella gestione del percorso di inclusione lavorativa.
Successivamente, i beneficiari saranno sottoposti a una valutazione multidimensionale effettuata dai servizi sociali. Questa valutazione ha l’obiettivo di definire un patto per l’inclusione personalizzato, che tiene conto dei bisogni specifici del nucleo familiare nel suo complesso e dei singoli componenti.
Dopo questa fase di valutazione e definizione del patto per l’inclusione, i beneficiari possono procedere con la sottoscrizione del “patto di servizio personalizzato”. Questo patto rappresenta l’impegno formale delle parti coinvolte nel percorso di inclusione lavorativa e sociale.
Quando si perde il diritto
Il diritto alla Garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL) può decadere se il beneficiario non rispetta determinate condizioni stabilite dal programma. Queste condizioni includono:
La partecipazione obbligatoria a incontri e appuntamenti presso i servizi sociali o per il lavoro, salvo giustificati motivi.
La presentazione di informazioni veritiere e non mendaci durante il processo di valutazione e selezione.
L’obbligo di partecipare attivamente alle iniziative formative previste nel percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.
Il completamento dell’obbligo scolastico o l’impegno nello sviluppo di competenze professionali.
La sottoscrizione dei patti per l’inclusione o di servizio personalizzato, che rappresentano l’impegno formale nel percorso di inclusione.
La comunicazione tempestiva di eventuali cambiamenti nella situazione economica del nucleo familiare, come il reddito o l’ISEE, che potrebbero influenzare l’accesso ai benefici della GAL.
L’accettazione di offerte di lavoro adeguate e in linea con il profilo professionale e le competenze acquisite.
Cosa si intende per offerta di lavoro congrua
La Garanzia per l’attivazione lavorativa è un programma che mira a supportare i nuclei familiari nella ricerca di un’occupazione. Una volta che un beneficiario è stato preso in carico dagli uffici competenti, è importante che accetti un’offerta di lavoro adeguata per non perdere il diritto al sussidio.
Ma cosa significa un’offerta di lavoro adeguata? Secondo il Decreto lavoro 2023, un’offerta di lavoro adeguata deve rispettare alcune caratteristiche fondamentali. In particolare, la retribuzione offerta non deve essere inferiore ai minimi salariali previsti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di riferimento.
Inoltre, il rapporto di lavoro offerto deve essere a tempo indeterminato o a tempo determinato, con una durata non inferiore a un mese. Infine, il rapporto di lavoro deve essere a tempo pieno o a tempo parziale, ma in questo caso non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno.
Gli incentivi
Il Decreto lavoro 2023 prevede diversi incentivi per le aziende che assumono i beneficiari della Garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL), oltre ad altri bonus per le assunzioni che saranno illustrati di seguito.
Una delle misure previste è l’esonero al 100% dei contributi per i datori di lavoro privati che assumono i beneficiari della Garanzia per l’Inclusione. Questo esonero si applica entro un limite massimo di 8.000 euro all’anno e riguarda i contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, sia a tempo pieno che parziale, nonché i contratti di apprendistato. È importante notare che i premi e i contributi dovuti all’INAIL non sono inclusi in questo esonero.
Inoltre, il Decreto prevede un esonero al 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori, esclusi anche in questo caso i premi e i contributi INAIL. Questo esonero si applica per i contratti a tempo determinato o stagionale, sia a tempo pieno che parziale, con una durata massima di 12 mesi. L’importo massimo dell’esonero è pari a 4.000 euro all’anno, ma viene riparametrato e applicato su base mensile.
Queste misure incentivanti hanno lo scopo di promuovere le assunzioni dei beneficiari della GAL, offrendo alle aziende dei vantaggi fiscali e contributivi per favorire l’inclusione lavorativa di queste persone. In questo modo, si mira a creare maggiori opportunità di lavoro per i beneficiari della Garanzia per l’attivazione lavorativa e a incentivare la collaborazione tra imprese e individui che cercano occupazione.
Le verifiche e le sanzioni
L’intensificazione dei controlli prevista dal Decreto lavoro 2023 è un aspetto fondamentale per garantire che la Garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL) sia utilizzata correttamente e che i beneficiari rispettino gli impegni previsti dal programma.
Il personale ispettivo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro avrà accesso a tutte le informazioni e le banche dati dell’INPS, sia in forma analitica che aggregata, al fine di verificare la sussistenza delle condizioni necessarie per mantenere il diritto alla GAL. Ciò consentirà un efficace svolgimento dell’attività di vigilanza, in modo da garantire che i beneficiari rispettino gli impegni previsti dal programma e non perdano il diritto al sussidio.
Inoltre, il Decreto lavoro 2023 prevede che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali definisca criteri e modalità per i nuovi controlli. Questo significa che verranno stabiliti dei protocolli operativi per garantire che i controlli siano condotti in modo efficace ed equo. Tali controlli saranno finalizzati a verificare che i beneficiari rispettino le condizioni e gli impegni previsti dalla GAL, come la partecipazione alle iniziative formative e l’accettazione di un’offerta di lavoro adeguata.
Infine, il Decreto lavoro 2023 prevede pene più severe per coloro che cercano di ottenere indebitamente la Garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL), comportando quindi un abuso del sistema. Nel testo bozza del Decreto, sono indicate le seguenti pene:
Reclusione da 2 a 6 anni per coloro che rilasciano false dichiarazioni al fine di ottenere la GAL senza averne diritto. Questo significa che chiunque fornisca informazioni false o ingannevoli durante il processo di richiesta o durante l’accesso al beneficio della GAL può essere condannato a una pena detentiva da 2 a 6 anni.
Reclusione da 1 a 3 anni per coloro che omettono di comunicare le variazioni del reddito o del patrimonio, compresi quelli provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni rilevanti e dovute ai fini del mantenimento del beneficio. Questa pena si applica a chiunque non segnali in modo accurato e tempestivo eventuali cambiamenti nelle proprie condizioni economiche che potrebbero influire sull’accesso o sul mantenimento del beneficio della GAL.
Be the first to comment on "Guida alla GAL Garanzia per l’Attivazione Lavorativa"