Guida alla Naspi

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NASpI, chi ne ha diritto e come fuziona ?

Dal 2015 la NASpI è diventata la più importante forma di sostegno al reddito per i lavoratori che perdono l’impiego non per causa loro. Ecco requisiti e criteri per le domande

Uno dei più importanti strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori che perdono l’impiego non per causa loro è il NASpI (Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego) che da maggio 2015 ha sostituito Aspi e Mini Aspi che erano state invece introdotte dalla Riforma Fornero del 2012.

Definizione di naspi : La Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è l’ammortizzatore che fornisce una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione

Ma come funziona la NASpI e soprattutto a chi è destinata?

Requisiti soggettivi della Naspi

La NASpI è dedicata espressamente a lavoratori dipendenti, soci di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato, personale artistico con rapporto di lavoro subordinato e apprendisti in qualsiasi settore.

Sono pertanto destinatari della naspi : La Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è l’ammortizzatore che fornisce una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione

  1. lavoratori dipendenti;
  2. apprendisti;
  3. soci di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato;
  4. personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.

Non possono accedere invece i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e operai agricoli a tempo determinato e indeterminato, mentre ai co.co.co. collaboratori coordinati e continuativi che abbiano perso senza loro volontà la loro occupazione sono trattati con un’altra indennità di disoccupazione.

Requisiti oggettivi della Naspi

Per poter accedere alla NASpI è anzitutto necessario essere lavoratori che hanno perduto la propria occupazione senza volontà di interruzione del rapporto e possiedano alcuni requisiti essenziali.

naspi
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Infatti dovranno dimostrare lo stato di disoccupazione involontario e quindi sono esclusi i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale, a meno che non i tratti di dimissioni per giusta causa o di risoluzione consensuale nell’ambito di una specifica procedura conciliativa.

E ancora possano far valere almeno tredici settimane di contribuzione per la Naspi contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, oppure dimostrare trenta giornate di lavoro effettivo, indipendentemente dal minimale contributivo, nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.

Quindi requisiti oggettivi :

  1. stato di disoccupazione involontario. Sono esclusi dalla Naspi i lavoratori il cui rapporto lavorativo sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale (ad eccezione delle dimissioni per giusta causa oppure di risoluzione consensuale nell’ambito della procedura conciliativa) ;
  2. nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, un minimo di 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione ;
  3. 30 giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

La NASpI viene corrisposta con cadenza mensile per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni e per il calcolo del suo importo non vengono conteggiati i periodi contributivi che abbiano già portati ad una erogazione delle prestazioni di disoccupazione, anche nei casi in cui queste prestazioni siano state fruite in unica soluzione in forma anticipata.

In particolare per i lavoratori che rimarranno disoccupati dal 1° gennaio 2017, la durata massima della NASpI sarà di 78 settimane.

Calcolo naspi

L’importo mensile della NASpI sarà così calcolato:

Pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, nel caso in cui questa sia pari o inferiore ad un importo stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT

asdi assegno di disoccupazione
assegno di disoccupazione

Pari al 75% dell’importo stabilito sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile ed euro 1.300 (valeva per l’anno 2015), se la retribuzione media mensile imponibile è superiore al suddetto importo stabilito.

L’importo della prestazione non può comunque superare un limite massimo individuato annualmente per legge e si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal quarto mese di fruizione.

Quando parte la contribuzione della NASpI ?

Dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, sempre che la domanda sia presentata entro l’ottavo giorno, dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, nel caso questa sia stata presentata dopo l’ottavo giorno oppure ancora dalla data di rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità allo svolgimento di un’attività lavorativa nel caso in cui questa non sia stata presentata all’Inps, ma al Centro per l’impiego e sia successiva alla presentazione della domanda.

I lavoratori che possono accedere a questo sostegno al reddito dovranno presentare apposita domanda all’INPS, esclusivamente in via telematica, entro il termine di decadenza di 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, ma il beneficiario decade in caso di perdita dello stato di disoccupazione, inizio di un’attività lavorativa subordinata dalla quale derivi un reddito annuale superiore al reddito minimo escluso da imposizione (ossia 8000 euro), inizio di un’attività lavorativa in forma autonoma senza provvedere alla comunicazione all’Inps entro 30 giorni, oppure ancora raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato, acquisizione del diritto all’assegno ordinario di invalidità, rifiuto di partecipare o partecipazione non regolare ad iniziative di politica attiva senza giustificato motivo e mancata accettazione di un’offerta di lavoro il cui livello retributivo sia superiore almeno del 20% dell’importo lordo dell’indennità.

1 Comment on "Guida alla Naspi"

  1. Non mi pare che ciò sia conforme alle normativa della Naspi | 16 Ottobre 2017 at 14:24 |

    Ho lavorato part-time per 50 settimanali con retribuzione inferiore ai minimali di legge: le 50 settimane sono diventate quindi 30 settimane di contribuzione.

    l’Inps ha calcolato l’indennità mensile NASPI sulle 50 settimane, ma poi l’ha pagata solo per 15 settimane (la metà delle 30 accreditate con minimale di legge), anziché 25.

    In tal modo ho riscosso molto meno di quanto dispone la legge (75% dell’imponibile previdenziale di metà delle settimane lavorate nel quadriennio).

    Non mi pare che ciò sia conforme alle normativa della Naspi. Dispongo di tutti i documenti che confermano quanto operato dall’Inps. E’ possibile avere un vostro parere al riguardo?

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  1. Pagamenti naspi 2018 | Naspi

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