Prestazione occasionale per i collaboratori domestici
Voucher lavoro? Ecco il ‘libretto’ per le famiglie
Il governo ha inserito la possibilità di pagare colf, badanti e baby sitter con un nuovi buoni nominali. Novità anche per le aziende
L’abolizione dei voucher lavoro ha creato notevoli problemi soprattutto a quei privati che ora non sanno come pagare badanti, colf e baby sitter non assunti con un contratto stabile, ma saltuario. Ecco perché presto potrebbe partire il nuovo progetto che sostituirà i ‘buoni’ lavoro: una sorta di libretto per le famiglie che avranno così la possibilità di tornare a pagare in maniera lecita chi presta servizio in casa.
Un provvedimento che come anticipa il sito internet corriere.it dovrebbe essere inserito in un emendamento alla ‘ manovrina di primavera’, la Finanziaria light richiesta da Bruxelles per i conti dell’Italia e che attualmente è all’esame della Camera.
Ma come funzionerebbero questi nuovi buoni elettronici ?
Anzitutto si pagherebbero con una carta ricaricabile attivata da un sito internet gestito dall’Inps e quindi tutti i movimento sarebbero tracciabili.
Quindi se con il vecchio sistema le famiglie potevano acquistare il buono e poi decidere come usarlo, con il nuovo invece dovranno indicare subito il nome del lavoratore. Quindi si tratta di un contratto vero e proprio, destinato ad evitare l’evasione. Ma alle famiglie sarà permesso ‘scaricare’ dalle tasse una parte della spesa anche se per ora non è chiaro quanto.
Inserita nel medesimo emendamento però dovrebbe esserci anche la soluzione per superare la cancellazione dei voucher lavoro per le imprese. Rispetto alle prime anticipazioni, pare che vengono prese in considerazione tutte e non solo quelle sotto i dieci dipendenti: potranno adottare una forma di contratto snella, una versione speciale del ‘lavoro a chiamata’ e anche in questo caso andrà ratificato passando per una piattaforma gestita dall’Inps.
Pure qui bisognerà indicare subito il nome del lavoratore e la stessa persona non potrà essere utilizzata per più di 400 giorni nell’arco di tre anni, pena il passaggio ad un contratto di lavoro vero e proprio.
Infine il lavoro a chiamata che oggi interessa lavoratori con meno di 24 anni e con più di 55 anni verrà invece liberalizzato a tutte le fasce di età.
Resta comunque da capire se effettivamente ci possa essere la copertura finanziaria necessaria perché sembra ovvio che nelle casse dello stato entrerebbero meno tasse derivanti dal lavoro.
Quindi è molto probabile venga creato un fondo destinato a coprire il bonus fiscale mentre il prossimo anno lo sconto diventerà effettivamente utilizzabile.
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