Naspi, quando comincia il pagamento

Naspi, quando arrivano i soldi della disoccupazione dall’inps

Quando comincia il pagamento della naspi? Tutti i chiarimenti

Il periodo non è dei migliori per le famiglie italiane dal punto di vista economico. Oltre ai tanti rincari, che riguardano non solo le bollette di luce e gas ma anche i generi alimentari, le indagini sulla disoccupazione in Italia continuano a far registrare numeri molto preoccupanti.

Quando si perde il lavoro si vede davvero tutto nero, anche se alcune misure possono aiutare a respirare, sebbene solo per un breve periodo. Un esempio è la Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego, meglio nota come Naspi, un trattamento erogato dall’INPS che permette proprio ai disoccupati di reggere l’urto derivato dalla perdita del lavoro.

Per ottenere la misura di sostegno, il lavoratore deve trovarsi in stato di disoccupazione e deve avere alle spalle almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni che precedono l’inizio dell’inattività.

Ma quando possono cominciare effettivamente a ricevere la Naspi coloro che possono avere accesso al trattamento erogato dall’INPS?

Quanto bisogna aspettare per ricevere la prima mensilità dal momento in cui si incassa l’ultimo stipendio versato dal datore di lavoro?

Come per ogni cosa, prima si presenta la domanda e più velocemente si riesce ad ottenere la prima mensilità. Ma andiamo con ordine.

Prima di tutto è necessario presentare la domanda all’INPS per via telematica, tramite il portale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale: l’inoltro della domanda deve essere perfezionato entro 68 giorni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro.

Tuttavia esistono alcune eccezioni

Ad esempio, in caso di maternità indennizzabile insorta entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto, il termine per la presentazione della domanda resta sospeso per un periodo pari alla durata dell’evento di maternità indennizzato e riprende a decorrere, al termine dell’evento, per la parte residua; se invece la maternità indennizzabile è insorta durante il rapporto di lavoro successivamente cessato, il termine decorre dalla data di cessazione del periodo di maternità.

Se invece si verifica un diritto all’indennizzo dovuto da una malattia comune professionale o da un infortunio entro i 60 giorni dalla data di cessazione del rapporto, il termine resta sospeso per un periodo pari alla durata dell’evento e riprende a decorrere, al termine dell’evento, per la parte residua; durante il rapporto di lavoro successivamente cessato, invece, il termine decorre dalla data di cessazione dell’evento indennizzato.

In caso di malattia non indennizzabile, il termine di decadenza di 68 giorni non è sospeso ma decorre secondo le regole ordinarie. Se invece sopraggiunge una controversia, il termine decorre dalla data di definizione della vertenza sindacale o di notifica della sentenza giudiziaria.

Un altro caso da tenere in considerazione è la corresponsione dell’indennità di mancato preavviso: con questa situazione il termine decorre dalla data di fine del periodo corrispondente all’indennità, ragguagliato a giornate.

Infine, in caso di licenziamento per giusta causa, il termine decorre dal 30esimo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto.

Ma allora quando comincia il pagamento della Naspi?

La decorrenza prende il via dal primo giorno successivo alla data in cui è stata presentata la domanda e comunque non prima dell’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro. Pertanto, il pagamento avverrà il mese dopo quello in cui è stata presentata e accettata la richiesta.

Per essere più chiari, se la domanda è stata presentata entro l’ottavo giorno successivo alla cessazione, la decorrenza della Naspi avviene dall’ottavo giorno dopo la fine del rapporto; se invece la domanda è stata presentata oltre l’ottavo giorno, la decorrenza del trattamento dell’INPS avviene dal primo giorno successivo alla richiesta.

Le cose cambiano in caso di maternità, malattia comune o professionale oppure infortunio: con domanda presentata entro l’ottavo giorno la decorrenza scatta dall’ottavo giorno dopo la fine del rapporto, mentre se la domanda viene presentata dopo l’ottavo giorno ma entro i termini di legge la decorrenza della Naspi comincia dal giorno successivo alla richiesta.

Stesse tempistiche anche per la corresponsione dell’indennità di mancato preavviso e di licenziamento per giusta causa.

Come avviene il pagamento della Naspi?

In genere le modalità sono due, ovvero tramite accredito su conto bancario o postale (o su libretto postale), oppure attraverso un bonifico presso l‘ufficio postale nella provincia di residenza o domicilio del richiedente.

Va chiarito che la Naspi può essere percepita anche se ci si trasferisce all’estero, a prescindere dalla motivazione e dalla durata dell’espatrio.

Vanno tuttavia rispettati i vincoli imposti dalla normativa italiana: prima di tutto è obbligatorio presentarsi al Centro per l’impiego per la profilazione e la sottoscrizione del patto di servizio; in secondo luogo, è necessario partecipare alle iniziative proposte, pena l’applicazione delle relative sanzioni, vale a dire la decurtazione o la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione.

Da sottolineare che se il trasferimento avviene in un Paese dell’Unione Europea, per tre mesi il percettore di Naspi può anche non rispettare i vincoli precedentemente citati. Vincoli che invece devono essere rispettati dal primo giorno del quarto mese per poter continuare a ricevere la misura.

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