Reddito di cittadinanza e lavoro: tutto quello che devi sapere
l reddito di cittadinanza è stato istituito per aiutare le famiglie che versano in stato di necessità. Ne hanno accesso coloro che hanno reddito molto basso e che sono in possesso di requisiti patrimoniali, personali e amministrativi.
In molti si domandano se una volta trovato un lavoro, si perde il reddito di cittadinanza. Lo vediamo di seguito. Andiamo ad analizzare infatti il caso specifico in cui chi beneficia di questo sussidio, venga assunto con regolare contratto di lavoro.
Il lavoro col Reddito di cittadinanza
Chi prende il Reddito di Cittadinanza, deve dichiarare di essere disponibile ad essere assunto per un qualunque lavoro. Lo fa attraverso la Did, la dichiarazione d’immediata disponibilità. In un secondo momento, il soggetto interessato stipula un Patto per il lavoro con il centro per l’impiego, in cui vengono indicate varie attività di politica attiva, atte alla riqualificazione e all’inserimento nel mondo dell’impiego.
Dopo 30 giorni dalla liquidazione del Rdc, l’Anpal trasmette l’assegno di ricollocazione (Adr), un voucher da spendere per le proprie necessità. Nel mentre, potrebbe comunque accadere che si presenti l’occasione di lavorare.
Cosa accade se si rifiuta un’offerta di lavoro?
Se chi percepisce il reddito di cittadinanza rifiuta un’offerta di lavoro o rifiuta di svolgere le attività di politica attiva perde la possibilità di percepire il sussidio. Fanno eccezione a questa regola i disabili (come definiti dalla legge sul collocamento mirato, cioè gli appartenenti alle categorie protette) e gli studenti, chi prende la pensione di cittadinanza e gli over 65.
In generale vengono date tre possibilità di accettare un lavoro al detentore del sussidio. Almeno una delle tre offerte di lavoro congrue proposte va accettate; per chi si trova in fase di rinnovo del sussidio, cioè dopo i primi 18 mesi, invece vige l’obbligo di accettare la prima offerta di lavoro congrua.
Il contenuto della legge sul reddito di cittadinanza
Per chi prende il reddito di cittadinanza da non più di 12 mesi, l’offerta di lavoro non può concernere settori diversi da quelli del contenuto del patto di servizio sottoscritto dal lavoratore.
La retribuzione offerta deve essere maggiore di 858 euro mensili e l’azienda che vuole assumere non può trovarsi ad una distanza maggiore di 100 km dalla residenza dell’interessato se si tratta di prima offerta (250 km se si tratta di seconda offerta, ovunque in Italia se si tratta di terza offerta).
Il rapporto di lavoro può essere a tempo indeterminato, oppure a termine o con contratto di somministrazione, con una durata di almeno 3 mesi. In qualunque circostanza comunque ha validità ai fini della perdita del sussidio rdc.
Reddito di cittadinanza e un nuovo lavoro
Quando chi percepisce il Rdc prende un lavoro e lo stipendio è basso, quindi non si superano le soglie di reddito ed Isee previste per la famiglia, non perde il sussidio dallo stato.
Il reddito massimo che si può percepire accorpando RDC e stipendio è di 1380 euro al mese, includendo anche la quota di 280 euro per l’affitto. Se l’interessato trova un nuovo lavoro mentre percepisce l’Rdc, però, il reddito derivante non è contato per intero, ma è ridotto del 20%, sino a quando non è recepito nell’Isee per l’intera annualità.
A proposito della dichiarazione Isee, se l’attività lavorativa inizia in un momento seguente all’anno in cui fa riferimento il modello Isee utilizzato per determinare il Rdc spettante (l’Isee normalmente si riferisce ai redditi del secondo anno precedente), si deve presentare, oltre alla domanda di Reddito di cittadinanza, un modulo integrativo. Al suo interno devi indicare il reddito non compreso nell’Isee ed il reddito presunto derivante dall’occupazione.
La novità del decreto sostegni, sospensione del RdC
Con il Decreto Sostegni abbiamo un cambiamento significativo. La sospensione del Reddito di Cittadinanza in caso di di nuovo lavoro ma solamente per l’anno 2021.
Ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza e a tutti i componenti del nucleo familiare, viene consentita la stipula di uno o più contratti a termine senza far scattare alcun ricalcolo del beneficio.
In caso di nuovo lavoro il Reddito di Cittadinanza non si perde e non si riduce, ma l’erogazione del beneficio viene sospesa per tutta la durata del rapporto di lavoro, con il RdC che riprende a decorrere al termine di ciascun contratto.
E’ necessario che con il cumulo del reddito da lavoro dipendente il reddito familiare non superi i 10.000 euro all’anno.
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