Voucher lavoro, parte la riforma ?
Sono molti i pareri contrari ai voucher lavoro che sono aumentati a dismisura andando oltre alle intenzioni del governo che preso potrebbe varare un cambio di rotta
L’utilizzo dei voucher lavoro, i ticket da 10 euro lordi nati per pagare quei lavori per i quali altrimenti non sarebbe stato possibile assumere, è considerato da molti uno dei punti oscuri nel Jobs Act e ha portato alla raccolta firme per il referendum che potrebbe cancellare una riforma considerata dai suoi detrattori come la certificazione della precarietà.
Ecco perché il nuovo governo guidato dal premier Gentiloni pensa ad una riforma parziale ma intanto si alzano le voci di chi è assolutamente contrario.
In prima linea diversi esponenti del PD, quelli che fanno capo alla corrente guidata da Roberto Speranza e sarebbero anche pronti a votare la sfiducia a Giuliano Poletti, riconfermato come ministro del Lavoro. Una posizione ribadita anche da uno degli esponenti più influenti del partito, Stefano Fassina, che denuncia il proliferare eccessivo dei voucher lavoro anche al di là delle loro buone intenzioni.
Secondo lui il governo finge di essere sorpreso dalla mole di buoni lavoro staccati da imprenditori e aziende, mentre era facilmente prevedibile. E gli fa eco Arturo Scotto: “Se dovessimo trovarci di fronte ad un puro e semplice tentativo di maquillage normativo, per perseguire l’obiettivo di aggirare le urne, si tratterebbe di un’inaccettabile mistificazione”.
Maurizio Del Conte, presidente dell’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), intervistato dal ‘Corriere della Sera’ invece si è detto favorevole ai voucher, anche se non nasconde il loro abuso: “Potrebbero essere espressamente esclusi alcuni settori, come l’edilizia. Bisogna impedire che i voucher vengono utilizzati al posto di contratti più stabili. Poche settimane fa, utilizzando i voucher, il Comune di Napoli ha promosso un piano di manutenzione del proprio patrimonio. C’è stata un’esagerazione”.
Maurizio Sacconi, oggi nel Nuovo Centrodestra ma in passato ministro del Lavoro nel governo Berlusconi, critica le frasi di Del Conte: “L’ampliamento nell’uso dei voucher è stato atto consapevole e ampiamente discusso nelle sedi parlamentari tanto che il decreto correttivo è intervenuto nuovamente sulla materia garantendo la tracciabilità e quindi una agevole attività ispettiva oltre che la possibilità di verificare se abbiano sostituito pregressi rapporti già strutturati”.
E i sindacati cosa dicono ?
La posizione della Cisl è chiara, espressa dal suo segretario generale, Annamaria Furlan. Il primo problema da affrontare nel mondo del lavoro è quello di offrire ai giovani la speranza di un impiego stabile, anche per evitare che come è successo nel 2015 più di centomila italiani cerchino fortuna all’estero dopo aver studiato ed essersi formati in Italia.
Ecco perché invoca che il disagio giovanile legato anche alla mancanza di lavoro che nelle periferie delle città e nel Mezzogiorno è diventato un’emergenza, sia in cima alla lista delle urgenze del 2017 per il nuovo governo.
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