Reddito di libertà: cos’è, importo e a chi spetta
Sul sito ufficiale dell’INPS è stato pubblicato il modulo da compilare per presentare la domanda e ottenere il nuovo bonus. Si tratta del sussidio previsto per le donne vittime di violenza di genere. Il bonus ha un importo pari a 400 euro e viene erogato direttamente dall’ente previdenziale. All’interno del modulo sono indicate tutte le informazioni necessarie per accedere a quello che è stato denominato reddito di libertà.
Si tratta di un bonus che è stato previsto in virtù della recente emergenza COVID che abbiamo vissuto. Il bello è che tale bonus è specificamente previsto per una determinata tipologia di soggetti. Si tratta di donne vittime di violenze di genere.
Cos’è il nuovo bonus Inps: il reddito di libertà
Sul web circolano già informazioni a riguardo, traendo tutto quello che occorre sapere proprio dal modulo che l’Inps ha diffuso per permettere ai soggetti interessati di presentare l’istanza per il reddito di libertà, nuovo strumento di aiuto e sostegno reddituale.
Non era mai stato previsto dall’ente previdenziale un bonus di genere, che non a caso è stato chiamato reddito di libertà. L’INPS ha previsto un contributo mensile da 400 euro per le donne vittime di violenze. Il benefit è erogato per un totale di 12 mensilità. Vediamo anche chi è che può fare questa richiesta.
Reddito di libertà, a chi spetta?
Per evitare che le conseguenze della crisi economica per la pandemia si ripercuotano proprio sul sesso debole, arriva questo reddito di libertà, un bonus mensile da 400 euro destinato a donne vittime di violenza, a prescindere dalla presenza o meno di prole. Potranno fare richiesta tutte quelle donne che attualmente si sono affidate ad un centro di violenza (purché quest’ultimo sia riconosciuto dalle Regioni e dai Servizi Sociali).
Come si legge anche dalle direttive INPS, il sussidio è stato pensato con un determinato scopo, ovvero quello di permettere alle donne di mantenere l’indipendenza economica, di ritornare nella società, di essere autonome ed emancipata nonostante le brutte esperienze.
Più nello specifico possono accedere al reddito libertà le Cittadine italiane, le straniere che vivono in Italia e le straniere entrate in Italia con il titolo di rifugiate politiche.
Possono altresì chiedere il sussidio anche le cittadine di uno Stato Membro della UE, le extracomunitarie che hanno un regolare permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
Stesso discorso per le donne titolari di protezione sussidiaria, nonché le extracomunitarie entrate in Italia perché familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea
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