Naspi, nuovi requisiti per il 2021

Non poteva mancare nel nuovo Decreto Sostegni un’interessante novità sulla Naspi. In Gazzetta Ufficiale del 22 marzo 2021, ecco cosa prevede il nuovo corpo normativo.  In primis saranno meno astringenti i requisiti di accesso, requisiti validi fino al 31 dicembre 2021

Articolo 16 del decreto sostegno

DECRETO-LEGGE 22 marzo 2021, n. 41 Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19. (GU n.70 del 22-3-2021)

Disposizioni in materia di Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego – NASpI

Per le «Nuove prestazioni di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI)» concesse a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 31 dicembre 2021 il requisito di cui all’articolo 3, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 non trova applicazione.

La Naspi in generale

La Naspi, acronimo di nuova assicurazione sociale per l’impiego, è andata a sostituire, per volere del Governo Renzi, quella che prima si chiamava ASPI.

E’ un sussidio che viene erogato dall’ente previdenziale e versato ai lavoratori senza occupazione. Per avere accesso bisogna vantare dei requisiti dalla propria parte. Tuttavia durante il covid molti dei requisiti previsti dalla legge, sono venuti meno.

A fronte di una simile situazione e del fatto che la disoccupazione in Italia cresce a dismisura, con il Decreto Sostegni il nuovo governo ha cercato di andare incontro a tutti coloro che non hanno un lavoro ma non avevano maturato i giusti requisiti per beneficiare della NASPI.

In pratica con questa norma, si bypassa l’obbligo delle 30 giornate di lavoro effettuate negli ultimi 12 mesi.

I requisiti Naspi per il 2021

In base a quanto sinora detto, i nuovi requisiti per poter accedere alla Naspi per il 2021 sono i seguenti:

i lavoratori devono versare in disoccupazione involontaria;
nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, devono poter far valere almeno tredici settimane di contribuzione.

Con questi requisiti più large, secondo il governo, crescerà a vista d’occhio il numero dei beneficiari. Resta il fatto che il beneficio resta ugualmente limitato, e si applicherà per le domande di Naspi accolte dalla data di entrata in vigore del decreto fino al 31 dicembre 2021. Un buon compromesso insomma per favorire le persone che versano in stato di disoccupazione non volontaria.

Si tratta in ogni caso di un ottimo accorgimento per poter implementare la platea dei beneficiari e sostenere i lavoratori momentaneamente in stato di disoccupazione involontaria.

La disciplina previgente della Naspi

La nuova assicurazione sociale per l’impiego, viene versata dall’INPS, a tutti i lavoratori che versano una situazione di disoccupazione involontaria, e viene finanziata attraverso un prelievo pari all’1,3 per cento da calcolare sull’imponibile di tutti i lavoratori attivi.

Secondo il decreto finora valso per l’accesso alla NASPI, i lavoratori disoccupati possono acccedere al sussidio se hanno una contribuzione versata pari ad almeno 13 settimane negli ultimi quattro anni e se vantano un numero minimo di giornate effettive di lavoro pari a 30 nei dodici mesi precedenti alla disoccupazione.

Con il Decreto Sostegni invece verrà meno fino al 31 dicembre 2021 l’obbligo di aver lavorato 30 giornate in maniera effettiva nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. Anche l’importo subirà dei cambiamenti.

Altro aspetto fondamentale e limitativo della sua erogazione, questa volta in senso quantitativo, risiede nell’importo riconosciuto al lavoratore che dimostra di possedere i requisiti per accedervi.

La somma spettante viene difatti commisurata sulla base delle settimane in cui effettivamente il soggetto ha svolto l’attività lavorativa, e nel particolare l’indennità viene erogata per “un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni”, e l’importo risponde alla percentuale del 75% della retribuzione mensile media del soggetto. 

Grazie al Decreto Sostegno verrà molto rivisitato il punto c dell’articolo 3 del precedente D.Lgs considerando la situazione attuale economica e occupazionale.

Nell’art. 3 si leggeva infatti che:

“La NASpI è riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e che presentino congiuntamente i seguenti requisiti:

siano in stato di disoccupazione ai sensi dell’articolo 1, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive modificazioni (lettera a)
possano far valere, nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione (lettera b);
possano far valere trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione(lettera c).”