Bonus bollette per i lavoratori privati: come funziona
I rincari sui consumi e sui generi alimentari di questi ultimi mesi stanno creando sempre più problemi alle famiglie italiane.
Gli aumenti sono ormai costanti sia su gas e luce che sui beni di prima necessità, ed è per questo che il Governo ha voluto introdurre una serie di misure di sostegno economico che hanno come obiettivo quello di far respirare i nuclei familiari che si trovano maggiormente in difficoltà.
Dopo l’importante bonus da 200 euro una tantum destinato a tutti i lavoratori e pensionati con reddito sotto i 35.000 euro, nel decreto Aiuti bis (nelle ultime ore sono stati pubblicati i decreti attuativi, ndr) è comparsa una nuova misura per contrastare gli aumenti relativi all’energia.
Stiamo parlando del bonus bollette, un incentivo per i lavoratori dipendenti che dovrebbe rappresentare un aiuto significativo per reggere l’urto dei rincari.
Sono le aziende a poter erogare il bonus bollette in favore dei propri lavoratori dipendenti, in modo tale da consentire agli stessi di sostenere al meglio il pagamento delle bollette di acqua, gas e luce elettrica.
Non possono usufruire del bonus bollette i lavoratori delle pubbliche amministrazioni che godono di uno stipendio fisso.
Sul bonus bollette non vengono pagate imposte, dato che la misura non viene considerata nel reddito (e l’azienda la deduce dal proprio reddito).
Ma come fare per ottenere il bonus bollette? E’ necessario presentare una domanda?
A quanto pare no, dato che sarà il datore di lavoro a decidere se adottare questa misura di sostegno economico e anche a quali lavoratori destinarla.
Per essere più chiari, anche all’interno della stessa impresa possono esserci lavoratori dipendenti che percepiscono il bonus bollette mentre altri non possono avere accesso a questa misura.
Naturalmente questo aspetto crea qualche preoccupazione, dato che all’interno dell’azienda possono verificarsi situazioni di disparità tra i vari dipendenti.
Per quanto riguarda la modalità di erogazione del bonus bollette non sono stati ancora comunicati dettagli concreti. L’agevolazione rientra comunque tra gli altri beni ceduti o tra i servizi prestati ai dipendenti come welfare aziendale.
La buona notizia è che la misura di sostegno economico dovrebbe essere mantenuta per tutto il 2022.
In caso di versamenti nei mesi passati, sia il dipendente che l’azienda possono ricorrere al beneficio e recuperare in questo modo le imposte già versate.
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