Rimborso Irpef: casi, tempi e modalità

Rimborso Irpef

Se una volta presentato il 730 ordinario o precompilato ci si accorge di aver versato troppo come contributi Irpef, lo Stato provvederà al rimborso in busta paga o sulla pensione

Ormai i termini stanno scadendo: il 7 luglio 2018 infatti era l’ultimo giorno utile per presentare il Modello 730 ordinario della dichiarazione dei redditi e invece chi ha deciso di scegliere il modello precompilato avrà tempo fino al 23 luglio.

In entrambi i casi comunque è previsto un ricalcolo delle imposte Irpef dovute, al netto delle detrazioni alle quali si ha diritto e quindi può succedere che si stabilisca come il contribuente abbia pagato più tasse di quanto avrebbe dovuto, oppure che ne abbia pagate meno.

Nel caso di tasse pagate in eccesso, al contribuente viene riconosciuto un rimborso, sull’Irpef. In pratica chi presenta la dichiarazione dei redditi per portare in deduzione e in detrazione diverse spese sostenute in nome e per conto dei familiari a carico.

Se una volta fatti i calcoli queste risultano superiori all’imposta Irpef prevista per il 2017, devono essere rimborsati sotto forma di compensazione per pagare altri tributi e tasse oppure come vero e proprio rimborso da parte dell’Inps o altri Enti previdenziali.

Ma come funziona il sistema ?

Ad ogni lavoratore dipendente il credito positivo riconosciuto sarà pagato direttamente in busta paga dal datore di lavoro. Invece per quello che riguarda i pensionati toccherà all’Inps rimborsarlo insieme all’assegno previdenziale.

Questo determina quindi che per chi è assunto sia il datore di lavoro ad essere considerato come sostituto d’imposta, mentre per il pensionato è direttamente l’Inps.

Invece i contribuenti che nonostante abbiano diritto al rimborso Irpef sono privi di sostituto d’imposta, riceveranno l’accredito direttamente sul conto corrente e per questo all’atto della compilazione del modulo per le tasse dovranno indicare il loro Iban all’interno del modello 730.

Oppure ancora, sarà direttamente l’Agenzia delle Entrate a mandare una lettera a chi deve ricevere il rimborso, indicandogli in quale ufficio postale competente presentarsi per andare ad incassare il rimborso stesso.

La tempistiche per il rimborso dipendono dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi per il 2018. In ogni caso per lavoratori dipendenti i soldi dovrebbero arrivare già con la busta paga di luglio, per i pensionati ad agosto o al massimo a settembre 2018.

Per i contribuenti invece senza sostituto d’imposta, il rimborso è previsto entro la fine dell’anno.

Diverso è il caso di rimborsi superiori alla cifra di 4.000 euro che necessitano di ulteriori verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Se al termine di questi controlli sarà stabilito che è tutto a posto, verrà disposto il versamento entro quattro mesi dalla data di presentazione del modello 730.