Le sanzioni per chi percepisce la NASpI senza averne diritto: tutte le informazioni
Cosa è la NASpI? Quando vi si ricorre? E soprattutto, cosa accade se la si percepisce senza averne diritto? Che sia in buona o cattiva fede, poco importa. Vi sono dei requisiti e dei criteri da osservare affinché si possa ottenere la Naspi nel rispetto della legge. Infatti, se così non dovesse essere, si potrebbe incorrere in sanzioni anche importanti. Vediamo dunque come comportarsi correttamente.
Cosa è la Naspi ed a cosa serve
Molti probabilmente già sapranno di cosa si tratta e magari hanno già avuto di percepirla o conoscono qualcuno che l’ha fatto, mentre per altri potrebbe essere un terreno del tutto nuovo. Per comodità e per una maggiore comprensione, vediamo brevemente di cosa si tratta.
La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, nota spesso come NASpI, è un supporto economico erogato da parte dello Stato nei confronti di chi si trovi in una condizione di disoccupazione non voluta, per intenderci che non si tratti di licenziamento.
Fondamentalmente l’obiettivo perseguito da questo sostegno erogato dallo Stato è quello di sostenere il lavoratore che sia stato licenziato sino al momento di una nuova assunzione e comunque entro un limite massimo di tempo.
Ovviamente non tutti hanno automaticamente il diritto a ricevere la NASpI, affinché questo sia possibile, infatti, è necessario il rispetto di alcune importanti condizioni.
Il trattamento in questione è rivolto a coloro che si trovano in uno stato di disoccupazione purché abbiano almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni che precedono l’inizio del periodo di fermo lavorativo.
Cosa è lo stato di disoccupazione
Abbiamo accennato che per poter usufruire della NASpI ci si deve trovare in uno stato di disoccupazione, ma cosa si intende esattamente? E quanto tempo deve durare questo stato di inoccupazione?
Procediamo con ordine. Si definisce disoccupato e destinatario di NASpI il soggetto che non abbia un impiego subordinato o autonomo, che si renda disponibile al lavoro e che stipuli di un patto di servizio.
Inoltre, lo stato di disoccupazione si configura anche nel caso di lavoratori con reddito da lavoro dipendente o autonomo pari a 8.174 euro annui se si tratta di lavoratori subordinati e 5.500 euro annui per i lavoratori autonomi.
Percepisce la NASpI nella sua misura intera colui che resta disoccupato sino al termine di tale periodo.
NASpI e licenziamento
Un’altra domanda abbastanza frequente e che certamente merita un approfondimento è: la NASpI spetta anche a chi si licenzia volontariamente?
Ebbene no, le situazioni che danno accesso alla NASpI sono le seguenti: licenziamento, anche per giusta causa, risoluzione consensuale del rapporto di lavoro avvenuta in sede protetta, dimissioni per giusta causa ( si pensi a motivazioni come il mancato pagamento della retribuzione, le molestie sessuali o il mobbing).
Rientrano altresì le dimissioni presentate nel corso del periodo tutelato di maternità ( 300 giorni prima della data del parto, sino al primo anno di vita del bambino).
DID e NASpI
Come abbiamo accennato, affinché il soggetto possa regolarmente percepire la NASpI, è necessario che firmi la dichiarazione sull’immediata disponibilità al lavoro, detta anche DID. È possibile inoltrare la domanda in due modi, o accedendo al sito dell’Anpal, nell’area ad accesso riservato, o compilando la domanda Naspi.
Il patto di servizio
L’ultimo requisito, non per importanza, è la sottoscrizione del patto di servizio personalizzato che deve avvenire presso il Centro per l’impiego competente per territorio.
Si tratta di un atto con cui il soggetto viene profilato ai fini di un’offerta di lavoro o per corsi o laboratori finalizzati alla formazione o riqualificazione professionale
Le sanzioni per chi percepisce indebitamente la NASpI
Il soggetto che non rispetti tutti i requisiti che abbiamo elencato e che percepisca lo stesso la NASpI, può essere soggetto a sanzioni a seconda del requisito mancante, vediamo alcuni casi concreti.
Se non ci si presenta al Centro per l’impiego o non si partecipa ad iniziative o laboratori, si è sanzionati con la decurtazione del 25% di una mensilità alla prima mancanza, con decurtazione di un’intera mensilità se non ci si presenta una seconda volta fino alla decadenza della prestazione alla terza mancanza.
Infine, perdono il diritto alla Naspi coloro che non accettano una proposta di lavoro congrua, coloro che trovano un nuovo impiego, coloro che raggiungono i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato o coloro che vengano condannati per reati gravi.