‘Bonus mamma’, ecco come funziona
L’Inps ha reso noti i criteri per la presentazione delle domande di accesso al ‘Bonus mamma’ novità del 2017. Confermati il bonus bebè e il voucher asilo nido
Fino ad oggi non si sapeva ancora molto del ‘Bonus mamma’, il sostegno economico previsto dal governo per le donne che dal 1° gennaio 2017 sono entrate nel settimo mese di gravidanza o hanno partorito ma anche alle donne che nel 2017 adottano un bambino. Ora però grazie alla circolare Inps pubblicata il 27 febbraio c’è maggiore chiarezza sulle modalità di accesso.
La domanda per ottenere il bonus va presentata all’Inps solo dopo il compimento del 7° mese di gravidanza e va integrata con la certificazione sanitaria rilasciata dal medico specialista del Servizio sanitario nazionale che attesta la data presunta del parto, mentre se la domanda è relativa ad un parto già avvenuto dal 1° gennaio 2017 la madre dovrà autocertificare la data del parto e le generalità del bambino.
Invece in caso di adozione oppure affidamento preadottivo, se manca il provvedimento giudiziario la richiesta deve comunque contenere come si legge nel documento Inps “gli elementi (sezione del tribunale, la data di deposito in cancelleria ed il relativo numero) che consentano all’Inps il reperimento del provvedimento stesso presso l’Amministrazione che lo detiene”.
E ancora, se la domanda del sostegno è presentata da una cittadina non comunitaria e quest’ultima non allega la copia del permesso di soggiorno, “è necessario indicare nella domanda gli elementi identificativi che consentano la verifica del titolo di soggiorno (tipologia del titolo, numero titolo, Questura che lo ha rilasciato)”. Toccherà poi all’Inps verificare la validità dei titoli di soggiorno accedendo alle banche dati rese disponibili dal Ministero degli Interni oppure dalle altre Amministrazioni pubbliche.
Il ‘Bonus mamma’ è previsto nella legge di bilancio 2017 che ha introdotto il cosiddetto bonus mamme domani , accessibile a tutti perché non sono previsti limiti di reddito. Questo ‘premio alla nascita’ è quindi una misura per sostenere il reddito delle donne in gravidanza che si trovano ad affrontare spese pesanti sia dal punto di vista medico sia per l’acquisto di tutto quanto servirà al nascituro.
Come per altro bonus, la domanda dovrà essere inoltrata all’Inps con modalità telematica, accedendo all’area riservata sul sito Inps con il codice PIN personale o grazie al supporto di un CAF o un intermediario abilitato.
Bonus bebè e il voucher asilo nido
Nel 2017 comunque sono state confermate anche altre misure di sostegno al reddito, come il bonus bebè e il voucher asilo nido: il primo consiste in un assegno mensile destinato ai genitori con un figlio di età inferiore ai 3 anni, sia nato che adottato (sempre che minorenne) o in affido pre-adottivo tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017.
I genitori devono essere cittadini italiani o di uno Stato UE o di uno Stato extra-UE con permesso di soggiorno di lungo periodo, residenti in Italia e conviventi col bambino per il quale si chiede il bonus e il loro Isee non dovrà superare 25mila euro annui.
L’importo sarà pari a 80 euro al mese per ogni figlio minore di 3 anni se l’Isee del nucleo familiare non supera i 25mila euro e 160 euro al mese per ogni figlio minore di 3 anni se l’Isee del nucleo familiare non supera i 7mila euro.
Bonus baby-sitter e contributi asilo nido
I bonus baby-sitter e contributi asilo nido spettano invece alla madre che sceglie di affidare suo figlio a una babysitter o a un asilo nido invece di ricorrere al congedo parentale. Hanno un valore di 600 euro mensili e sono riconosciuti per un massimo di 6 mesi, oppure 3 mesi nel caso delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste iscritte alla Gestione separata dell’Inps.
Questo voucher però non va confuso con il bonus nido, contributo fino a mille euro annui erogato per i primi tre anni di vita del bambino per assistere i genitori nel pagamento della retta per asili pubblici o privati.
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