Cashback di Stato parte con numeri decisamente alti
Come era già accaduto nel recente passato per altre situazioni, il primo giorno del cashback di Stato, pensato appositamente per il periodo natalizio, si è rivelato pieno di problemi.
Infatti, gli utenti potevano inserire i dati delle proprie carte di pagamento e dell’IBAN sull’app dei servizi pubblici IO, in modo tale da poter usufruire del cashback.
Tuttavia, il numero altissimo di richieste ha fatto andare praticamente in tilt il sistema, tanto che anche oggi molte persone lamentano disservizi con l’applicazione. In tanti non sono riusciti ad inserire i dati, mentre altri non hanno potuto nemmeno accedere all’app, rallentata dal numero enorme di accessi.
Basti pensare che stando a quanto comunicato da Palazzo Chigi, nel primo giorno del cashback l’app IO di PagoPa è stata scaricata da oltre sette milioni di persone, mentre ci sono stati addirittura circa 8.000 accessi al secondo.
Con il passare delle ore la situazione dovrebbe normalizzarsi, consentendo a tutti di poter cominciare ad utilizzare la misura. Nonostante un inizio tutt’altro che esaltante, si può dire che l’iniziativa ha convinto gli utenti, che si sono riversati in massa sull’applicazione per ottenere il cashback.
Ma in cosa consiste esattamente?
Si tratta di uno strumento governativo che consente il riconoscimento di un rimborso in denaro pari al 10% degli acquisti effettuati con strumenti di pagamento elettronici.
L’iniziativa è stata avviata in “via sperimentale”, ed è stata appunto denominata “Cashback di Natale”: non a caso, la misura ha preso il via ieri, giorno dell’Immacolata, e avrà termine il 31 dicembre 2020. Il rimborso del 10% delle spese sostenute è previsto per febbraio 2021.
Gli acquisti che rientreranno nel rimborso previsto sono solo quelli effettuati in seguito al completamento della registrazione. Va comunque sottolineato che esistono dei limiti, ed è meglio specificare quali sono.
Il massimo di cashback maturabile è di 15 euro a prescindere dalla spesa. Per essere più chiari, se si acquista uno smartphone da 500 euro, non si otterrà un rimborso di 50 euro, ma comunque di 15.
Per farla breve, se si arriva al 31 dicembre con 3000 euro di spesa si ottiene sempre un massimo di 150 euro come rimborso garantito dal cashback: nel periodo “sperimentale”, quindi, è necessario effettuare almeno 10 transazioni con strumenti di pagamento elettronici per partecipare al rimborso.
Tuttavia, la buona notizia del cashback sperimentale è che i rimborsi riguardano acquisti di vario tipo. Per prendere parte all’iniziativa governativa, infatti, sono ammessi gli acquisti in tutti i negozi, bar, ristoranti, supermercati e grande distribuzione, parrucchieri, estetisti e via dicendo.
Il requisito principale è che questi acquisti avvengano tutti “fisicamente”: il cashback, infatti, non prende in considerazione gli acquisti online, come quelli effettuati sui siti di e-commerce (Amazon, ad esempio).
Allo stesso modo, il cashback non prevede alcun rimborso per le operazioni eseguite presso sportelli ATM, come ad esempio le ricariche telefoniche.
Il cashback di Stato è pensato anche per incentivare l’utilizzo delle carte elettroniche per gli acquisti più comuni, compreso il caffè al bar.
L’obiettivo del Governo è quello di favorire la tracciabilità, evitando che vengano pagati in contanti anche gli acquisti più piccoli, con il rischio che l’esercente non rilasci lo scontrino.
Naturalmente ci sono anche altri requisiti necessari per poter accedere al cashback. Ad esempio, bisogna aver compiuto 18 anni ed è inoltre necessaria la residenza in Italia, oltre ovviamente al download dell’app IO che prevede l’accesso tramite carta d’identità elettronica (CIE) oppure attraverso lo SPID, il Sistema Pubblico d’Identità Digitale, che si può ottenere facilmente recandosi sul sito di uno dei gestori di identità abilitati (identity provider) e registrandosi sul sito stesso inserendo i dati anagrafici.
Le credenziali SPID saranno la “chiave” per accedere all’app IO, dove bisognerà fornire anche il codice IBAN del conto corrente sul quale verranno accreditati i rimborsi previsti dal cashback.
Per ottenere i rimborsi del periodo sperimentale è obbligatorio fornire l’IBAN entro il 31 dicembre 2020.
[contact-form-7 id=”19″ title=”Modulo di contatto 1″]
Be the first to comment on "Cashback di Natale 10 operazioni per avere 150 euro"